Comunità energetiche e autoconsumo collettivo

da | Apr 27, 2022 | Aree tematiche | 0 commenti

Cos’è una comunità energetica?

Una comunità energetica è un’associazione tra cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni locali o piccole e medie imprese che decidono di unire le forze per dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energie da fonti rinnovabili.

Come creare una Comunità Energetica?

Il primo passo è la costituzione di un soggetto giuridico tra i futuri membri della comunità, siano essi persone fisiche, piccole e medie imprese, enti locali o amministrazioni pubbliche locali.
Lo scopo di una comunità energetica non può essere il profitto, le forme più utilizzate sono l’ associazione non riconosciuta e la cooperativa . L’impianto (o gli impianti) di produzione, devono essere installati in prossimità dei consumatori.
La logica è la condivisione dell’energia, per esempio un impianto installato in un edificio, produce energia anche per gli altri edifici. Si possono costituire comunità di quartiere, comunità agricole, comunità di borgo ed altro.

A chi appartiene l’impianto?

L’impianto può essere messo a disposizione da uno solo o più dei membri partecipanti o addirittura da un soggetto terzo. Può appartenere a Comuni o altri enti pubblici, nel caso di partecipazione alle spese di investimento per l’impianto.

Cosa devono installare i partecipanti della Comunità Energetica?

Ogni partecipante deve installare uno smart meter, un contatore in grado di rilevare in tempo reale le informazioni inerenti produzione, autoconsumo, cessione e prelievo dalla rete dell’energia.

Ci sono incentivi per le comunità energetiche?

Avviato l’impianto, si procede con la richiesta degli INCENTIVI tramite istanza al Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Gli incentivi non sono riconosciuti a tutta l’energia prodotta, ma solo a quella condivisa all’interno della comunità, cioè a quella consumata dai membri nella stessa fascia oraria di produzione.
Se la produzione è superiore al consumo, per l’energia eccedente viene riconosciuto alla comunità il solo valore economico dell’energia, senza benefici aggiuntivi.

La notte si produce energia?

L’energia può anche venire immagazzinata in sistemi di accumulo, tipicamente batterie elettrochimiche agli ioni di litio, per poi essere utilizzata quando le fonti rinnovabili non sono utilizzabili, per esempio di notte o quando si verificano picchi di domanda.

Chi puoi fare l’istanza?

Usualmente si fa istanza anche tramite un’azienda esterna all’uopo delegata.

Come dividere tra i soci i ricavi dell’energia prodotta

i ricavi economici derivanti dall’energia prodotta, si possono ripartire in modo uguale fra tutti i soci,ma di privilegiare, nella suddivisione degli incentivi, quanti si sono adoperati affinché i propri consumi fossero contemporanei alla produzione di energia.
Ogni membro riceve periodicamente dalla comunità un importo per la condivisione dei benefici garantiti alla comunità.

I benefici delle comunità energetiche

  • Benefici ambientali, evitando da un lato di produrre energia da fonti fossili, dall’altro di dissipare energia in perdite di rete.
  • Benefici economici, grazie ai meccanismi di incentivazione previsti dalla legge per promuovere la transizione energetica, cumulabili con altri contributi quali il Bonus Casa e il Superbonus 110%.
  • Benefici sociali, dati dalla condivisione degli incentivi finanziari e dei profitti economici con la comunità energetica nonché dai vantaggi ambientali (riduzione di inquinanti e climalteranti) per tutta l’area in cui la comunità è situata.

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